giovedì 25 febbraio 2010
Festa della Pasqua
Il termine Pasqua, in greco e in latino “pascha”, proviene dall'aramaico: pasha, che corrisponde all'ebraico pesah, il cui senso generico è “passare oltre”. Il significato effettivo della parola non è del tutto certo.
Un gruppo di Padri della Chiesa d'origine asiatica (tra i quali Tertulliano, Ippolito, Ireneo) collegano la parola pascha al termine greco pàschein, che significa soffrire. Sebbene l'etimologia del termine non sia corretta, in quest'ipotesi vengono colti i significati intrinseci della Pasqua: il sacrificio e la salvezza. Per un'etimologia più esatta della parola bisogna ricorrere ad Origene ed agli alessandrini, che intendono il senso come “passaggio”.
In questo caso il passaggio è attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù alla Terra Promessa, dunque dal vizio del peccato alla libertà della salvezza, attraverso la purificazione del battesimo. Applicata a Cristo, detta etimologia suggerisce il Suo passaggio dal mondo terreno al Padre. Un terzo gruppo di scrittori (Procopio di Gaza, Teodoreto di Ciro, Apollinare di Laodicca) suppone che l'espressione “passa oltre” si riferisca all'Angelo sterminatore, che, vedendo il sangue sulla casa degli ebrei “passa oltre”, salvando coloro che risiedono all'interno: ma, anche, al “passare oltre” alla morte da parte di Cristo. “Ci fu un'epoca nella vita della chiesa in cui la Pasqua era, per così dire, tutto” (R. Cantalamessa).
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