mercoledì 8 luglio 2009

Pianeta Nibiru, Anunnaki e 2012

Pianeta Nibiru, Anunnaki e 2012

Una delle più affascinanti teorie sul nostro Sistema Solare è quella riguardante l’ormai famigerato Nibiru,da molti chiamato Pianeta X.Negli ultimi anni,infatti,diversi studiosi hanno dichiarato che questo pianeta ha un’orbita di 3600 anni e alla fine di quest’ultima entrerebbe nel nostro Sistema Solare causando enormi devastazioni.Ma prima di parlare di questo è meglio tornare un po’ indietro nel tempo per scoprire le vere origini delle odierne teorie sostenenti l’esistenza di Nibiru. Molti astronomi, alla fine del XIX secolo, ipotizzarono l’esistenza di un Pianeta X. La ragione di questo entusiasmo era che, meno di 50 anni prima, il pianeta Nettuno era stato scoperto seguendo le indicazioni dei matematici John Couch Adams e Urbain Le Verrier, che basarono i loro calcoli su discrepanze delle orbite di Urano, Saturno e Giove.
Secondo il loro ragionamento, se un pianeta era stato sorprendentemente scoperto solo calcolando le differenze tra orbite teoriche e reali dei pianeti già noti, allora c’era una reale possibilità che gli errori nell’orbita di Nettuno potessero essere spiegati da un nuovo pianeta, ignoto. Percival Lowell, meglio noto come proponente dei canali su Marte, chiamò questo ipotetico pianeta “Pianeta X” (X sta per ignoto, e per coincidenza è anche il numero dieci in numeri romani). Compì due ricerche separate senza successo; la prima finì nel 1909, la seconda cominciò nel 1913, dopo avere revisionato la sua predizione sull’ipotetica posizione. Questa ricerca finì nel 1915, dopo di che pubblicò i suoi parametri teorici per il Pianeta X. Ironicamente, nello stesso anno furono registrate al suo osservatorio due deboli immagini di Plutone, ma esse non furono riconosciute come tali fino alla scoperta di esso, nel 1930.Dopo questa estenuante seconda ricerca Lowell pensò che Plutone potesse essere il Pianeta X, ma la sua massa non era sufficiente a spiegare le anomalie osservate nell’orbita di Nettuno, così la ricerca continuò.
Tuttavia, le apparenti discrepanze furono risolte quando la sonda spaziale Voyager 2 scoprì che la massa di Nettuno era stata calcolata male. Prendendo in considerazione la nuova massa di Nettuno, non c’era più bisogno di nessun pianeta ignoto per spiegarne l’orbita.Se ritorniamo ancora più indietro nel tempo,alle origini della nostra civiltà,possiamo notare che antichissime tavolette Sumere rivelerebbero l’esistenza nel nostro sistema solare di un misterioso pianeta il cui popolo – gli Anunnaki – avrebbe creato l’essere umano ed edificato le prime civiltà sulla Terra.Secondo Zecharia Sitchin,queste Tavolette descrivono come gli Anunnaki provenissero da un pianeta chiamato Nibiru (il Pianeta della Croce)che egli ritiene descriva un’orbita ellittica di 3600 anni che lo porta tra Giove e Marte e poi lontano nello spazio,oltre Plutone.Le traduzioni di Sitchin e non solo ,inoltre,rivelano che la civiltà sumerica,da cui derivano molti aspetti della società moderna,fu un “dono degli dei”.Non dei mitici,ma dei in carne ed ossa che vivevano tra loro.Le tavolette chiamano questi gli AN.UNNAK.KI (quelli che dal Cielo scesero sulla Terra) e DIN.GIR (i Giusti sui Razzi Infuocati).Lo stesso nome “Sumeria” era KI.EN.GIR (Terra del Signore dei Razzi Infuocati e anche Terra dei Guardiani,secondo Sitchin).Anche l’antico testo noto col titolo di Libro di Enoch chiama questi dei “i Guardiani”,come facevano anche gli Egizi.Il nome con cui gli Egizi designavano i loro dei,i Netururu,è la traduzione letterale di “guardiani” ed essi sostenevano che i loro dei arrivassero su vascelli celestiali.Le Tavolette sumere,secondo la traduzione di Sitchin,descrivono come ,durante la prima formazione del Sistema Solare,Nibiru causò quasi la distruzione di un pianeta che una volta esisteva tra Giove e Marte.I sumeri lo chiamavano Tiamat,soprannominato il Mostro d’Acqua.Esse sostengono che dai detriti sorti dalla collisione di Tiamat con una luna di Nibiru si formò la Grande Fascia degli Asteroidi,la cintura degli asteroidi che si trova tra Marte e Giove.Ciò che rimase di Tiamat fu spinto in un’altra orbita,proseguono i testi,ed in seguito divenne la Terra.Il nome sumero per “Terra” infatti significa “spaccato”,a causa del grosso buco creato,a quanto pare,dalla collisoione.E’ interessante il fatto che se eliminate le acque dell’Oceano Pacifico,ciò che vi resterà sarà un buco gigante.Bisogna tenere presente che le Tavolette sono resoconti scritti di tradizioni orali che risalgono a molti secoli fa e che vi è la possibilità che alcuni dettagli non siano stati aggiunti o non siano andati perduti e che il simbolismo e le parabole non vengano prese alla lettera. Ulteriori scavi riportarono alla luce migliaia di tavolette che riferiscono sempre più dettagli “Dei” di Sumer.Gli Anunnaki sarebbero giunti sul nostro pianeta circa 450.000 anni fa in cerca di risorse minerarie ed in particolare di oro perché questo metallo, necessario per risolvere problemi concernenti l’atmosfera di Nibiru (il pianeta “dell’attraversamento”) scarseggiava. A Eridu, nel sud della Mesopotamia, gli Dei attrezzarono il primo avamposto sul pianeta Terra; l’entità denominata “Enki” era il comandante di questa spedizione. Dopo 28.000 anni giunse il fratello, Enlil e furono fondate altre città. Il comando della spedizione passò a quest’ultimo, dopo che Enki si trasferì in Africa nei pressi dell’attuale Zimbabwe, per estrarre oro dai vasti giacimenti presenti nel sottosuolo.
Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Sapiente Mami” o anche “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens. Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella ” terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L’uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera.Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità.
Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento. A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri. Perché in seguito gli Anunnaki abbandonarono la Terra, perché non vissero più con l’uomo? E, soprattutto – come ha sottolineato Sitchin nei suoi libri – perché stanno ritornando? Se al primo quesito è arduo rispondere, il secondo trova conferma in dati astronomici tangibili e quindi non assimilabili al campo delle ipotesi. Nibiru, il pianeta degli Anunnaki, starebbe ritornando verso la Terra, come ha sempre fatto nel passato. In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera.Sino a poco tempo fa gli astronomi erano convinti che Plutone fosse il pianeta che segnava il limite estremo del nostro sistema solare. Ricordiamo, per inciso, che Plutone è così piccolo che, ultimamente, gli è stato negato lo status di pianeta, declassandolo ad asteroide. Negli ultimi decenni si è ipotizzata, attraverso un modello matematico, l’esistenza di un corpo celeste oltre il Sole che con la sua enorme mole gravitazionale influirebbe sull’orbita delle comete passanti per l’estrema periferia del sistema solare. Nibiru presenterebbe una massa tre volte superiore a quella di Giove ed un’orbita contraria a quella degli altri pianeti. Ma perché crediamo che questo misterioso astro corrisponda a Nibiru? Proprio per il dato appena riferito: le tavolette sumere parlano del pianeta degli Dei come di un enorme corpo celeste con orbita contraria rispetto ai nostri. Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall’approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da “divinità celesti”. Andrea Carusi, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l’orbita retrograda del Pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole. Quindi, Nibiru dev’essere stato “catturato” nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i “miti” sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Anunnaki.Molti sostengono che il 2012,che secondo i Maya segnerebbe la fine di un mondo e l’inizio di un altro,sia l’anno del ritorno di Nibiru.In un libro ancora inedito in Italia,scritto da Jaysen Q. Rand, sono contenute delle informazioni secondo le quali il Pianeta X potrebbe attraversare il nostro sistema solare nel 2009, e poi di nuovo nel 2012. Rand predice il ritorno del gigantesco pianeta e il conseguente passaggio di tale corpo planetario potrebbe distruggere la vita sulla Terra, come noi la conosciamo, uccidendo, secondo le stime, tre o quattro miliardi di persone. Esso provocherà enormi eruzioni vulcaniche, terremoti e maremoti. Secondo Rand la vita sulla Terra cambierà per sempre con la possibilità che gli alieni provenienti da altri pianeti possano assumere il controllo della Terra in modo pacifico.Egli sostiene di essere stato originariamente messo in guardia da alcuni Extraterrestri che lo hanno portato a bordo di un UFO. Questi ET gli hanno riferito che i capi di stato di tutte le nazioni mondiali sanno questa realtà e stanno costruendo delle basi sotterranee per sfuggire alla catastrofe. A chi credere ?A confermare l’ipotesi catastrofica vi sono anche alcune notizie che girano in rete secondo le quali il governo norvegese e molti potenti,soprattutto la dinastia dei Rockefeller e Bill Gates,starebbero costruendo dei bunker sotterranei,o per meglio dire delle vere e proprie caverne,di enormi dimensioni,con lo scopo di conservare i semi di tre milioni di specie vegetali per garantire, in caso di catastrofe planetaria, la continuazione della vita sulla Terra. Sono quasi certamente terminati alle isole Svalbard i lavori di costruzione della “cassaforte del giorno del giudizio”, come l’hanno soprannominata i suoi inventori. Si tratta di un caveau in cemento armato, realizzato in una caverna scavata nel permafrost. ”Questa struttura fornirà i mezzi pratici per reimpiantare le colture distrutte da catastrofi di primo ordine – ha spiegato il capo del progetto Cary Fowler, a capo del Gcdt – una guerra nucleare, catastrofi naturali o incidenti”. Oppure da “errori di gestione” che rischiano di sradicare e far estinguere specie vegetali essenziali”.

Come se non bastasse negli ultimi tempi è incominciata a circolare una lettera scritta da un politico norvegese che sostiene che Nibiru sta arrivando e che il suo passaggio sarà catastrofico;inoltre aggiunge che i potenti sono a conoscenza di questi fatti e lo vogliono nascondere alla popolazione.Non so quanto possa essere attendibile la lettera ma anche chi non ha una minima base di cospirazionismo sa che i Rockefeller,insieme ad altre famiglie,gestiscono da dietro le quinte il mondo e quindi,se hanno fatto costruire questi tunnel ,un motivo ci sarà.Chissà se sapremo mai la verità sul 2012,su Nibiru e soprattutto sulle nostre origini.Non ci resta che dire : “chi vivrà,vedrà!”...Leggi tutto su Pianeta Nibiru, Anunnaki e 2012

FONTI:

“Il segreto più nascosto” di David Icke,Macroedizioni

“Pianeta X”,Wikipedia




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