lunedì 16 marzo 2009

Delitto di Perugia: 8mila euro di risarcimento per Patrick Lumumba Diya, inizialmente accusato di aver presto parte all'omicidio

Patrick Lumumba Diya

Forse non tutti ricorderanno che in un primo momento, in merito all’indagine sull’omicidio di Meredith Kercher, era stato arrestato il 38enne congolese Patrick Lumumba Diya, insieme alla coppia Sollecito/Knox.

L’accusa era di concorso in omicidio volontario e in violenza sessuale e per questo scontò 14 giorni di prigione con tanto di foto sbattute in prima pagina in cui lo si definiva un “mostro” ed un “assassino“.

Nel giro di pochi giorni le accuse caddero e Diya fu liberato, ma quell’alone di mostro non ne volle sapere di sparire così i legali dell’uomo chiesero un risarcimento di 516mila euro che tenevano conto dei danni morali, fisici e patrimoniali subiti da Diya.

Oggi quel risarcimento è arrivato dalla Corte d’Appello di Perugia: 8mila euro per ingiusta detenzione, una cifra “oggettivamente iniqua” come l’ha definita il legale dell’uomo, Carlo Pacelli, che ha già annunciato un ricorso alla Cassazione.

Già da un primo esame della motivazione emerge la assoluta ingiustizia della medesima. Pur riconoscendo che il criterio meramente aritmetico “non ristorerebbe adeguatamente il danno subito dall’odierno ricorrente, dovendo considerare che il predetto era incensurato e che il delitto che cagionò” l’arresto ebbe notoriamente una rilevanza mediatica eccezionale, onde quelle che sono le normali conseguenze negative di un’ingiusta carcerazione hanno sicuramente inciso sul Diya piu’ profondamente di quanto avviene nella generalità dei casi simili

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