mercoledì 26 agosto 2009

Curiosità sul Natale


Curiosità sul Natale: Stella Cometa

Non tutti sanno che, nell'iconografia antica, la stella cometa non viene rappresentata con una coda. Fu Giotto il primo a dipingere la natività con una stella dotata di coda, nell'affresco contenuto nella cappella degli Scrovegni a Padova.

L'affresco, riporta probabilmente un fenomeno che impressionò fortemente il pittore: il passaggio della cometa di Halley nel 1301.
Da quel momento si moltiplicarono i quadri ispirati a questo affresco, probabilmente perché la coda rispondeva al desiderio di avere un corpo celeste che indicasse una direzione, e la stella con la coda entrò a pieno titolo nell'iconografia tradizionale della natività.

LA STELLA C'ERA DAVVERO? ED ERA UNA COMETA?
Vari studiosi si sono cimentati nell'identificazione della “stella di Betlemme” apparsa ai Magi intorno all'anno zero.
Alcuni hanno ipotizzato che si trattasse della cometa di Halley, la stessa che impressionò Giotto e che fu visibile dalla Terra nel 12 a.C.. Ma questa data non è compatibile con l'opinione corrente della maggior parte degli storici che datano la nascita di Gesù tra il 7 e il 4 a.C.

La gran parte degli studiosi è propensa a credere che “la stella” che guidò i Magi non fosse un singolo oggetto celeste, ma una congiunzione di pianeti: Keplero segnalò che nel 7 AC. vi fu una tripla congiunzione di Giove con Saturno, evento molto raro che si verifica ogni 805 anni, mentre nel 6 a.C., vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci.
Questo fenomeno deve aver avuto un enorme valore: essendo considerata una 'grande' congiunzione e in vista della imminente era del messia (o anche età dell'oro), mise in allarme l'intero mondo antico.
Inoltre, secondo i calcoli, Betlemme si trova proprio nella direzione in cui la luce nella costellazione dei Pesci poteva essere percepita da viaggiatori che giungessero da Oriente ed alcuni documenti confermano che fu proprio nel 7 a.C. che nei cieli della sponda meridionale del Mediterraneo e in Mesopotamia si verificò un fenomeno luminoso nettamente percepibile con gli stessi caratteri di quello dell'episodio dei Magi.

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