venerdì 10 luglio 2009

Microstock per vendere foto

Che cosa sono i Microstock?

Si sente sempre più spesso parlare di microstock. Ma cosa sono esattamente?
La nascita dei microstock, siti che contengono milioni di fotografie royalty free che si possono comperare anche a un euro l’una. I grandi stock tremano perché hanno visto calare le vendite delle foto che avevano in archivio e che piazzavano a una media di 200 euro l’una. Tanto che Getty Images è corso ai ripari aprendo iStockPhoto, il suo sito di microstock. E, altrettanto ha fatto, storcendo il naso, Corbis con il suo SnapVillage, che però si è rilevato un colossale flop che entro fine anno confluirà con il suo piccolo e brutto archivio in Veer Marketplace.

Il fatto è che sempre più aziende editoriali e pubblicitarie preferiscono comperare le foto dei microstock, visto che quelle tradizionali hanno limiti pesanti di impiego: il prezzo varia in base alla tiratura della rivista su cui è pubblicata, delle dimensioni di pubblicazione, della posizione (se è in copertina costa molto di più) e la si può usare una volta soltanto. Una foto di microstock, invece, una volta acquistata a un prezzo medio di tre o quattro euro può essere usata un numero illimitato di volte. Una vera manna per chi non può permettersi i prezzi delle foto tradizionali. E anche per i privati che vogliono abbellire i loro siti o blog spendendo una manciata di euro.

Più o meno sulla stessa lunghezza d'onda Dreamstime, altro frequentato microstock con sei milioni di immagini, con i prezzi che variano anche da quante volte è stata venduta una foto, ma anche qui si parte da un dollaro. Se l'immagine è stata scaricata più di 100 volte, il prezzo per quella con la risoluzione più alta sale un pochino.

Anche in questo caso le licenze estese costano di più. Per quanto riguarda un confronto diretto tra Fotolia e Dreamstime possiamo aggiungere che il primo è più forte in Europa, sia dal punto di vista dei clienti e sia da quello dei collaboratori che forniscono le foto, mentre il secondo ha una presenza più consolidata negli Stati Uniti. Dal punto di vista di chi intende vendere foto su questi siti ed abita in Europa e riceve pagamenti in euro, i guadagni con Fotolia in questa valuta sono superiori a quelli percepiti da Dreamstime, che paga in dollari. Negli ultimi tempi però si è registrato un certo malcontento tra i collaboratori di Fotolia, che si sono visti ridurre i compensi. Soltanto chi ha deciso di diventare un fotografo esclusivista di Fotolia (senza quindi la possibilità di vendere nessuna foto in nessun altro miscrostock) ne ha tratto un certo guadagno.

iStockphoto, infine, viene ritenuto da numerosi addetti ai lavori come il sito di microstock che contiene mediamente le immagini di qualità più elevata. Buona cosa per chi compera e non vuole passare in rassegna anche gli altri microstock per cercare su tre o quattro siti l'immagine migliore, visto che qui ha buone probabilità di trovarne velocemente di buone. Ma dal punto di vista di chi cerca di vendere le foto a questo microstock è bene sapere che la selezione di ingresso è molto rigida: finché non vengono approvate tre immagini campione non si ha diritto a sottoporre liberamente le foto. Le valutazioni su queste foto campione sono molto severe e se sono state bocciate, come accade spesso, per riproporle bisogna aspettare alcune settimane....Leggi tutto sui microstock

1 commento:

Moreno Soppelsa ha detto...

QUesto articolo è stato copiato dal mio sito

http://www.microstockpoint.com/cosa-sono-i-microstock-di-foto-royalty-free

senza citare la fonte. Complimenti per la correttezza!