mercoledì 13 maggio 2009

La sinistra italiana accusa Berlusconi di razzismo


La sinistra italiana accusa Berlusconi di razzismo

[Le Nouvel Observateur]

Il “Cavaliere” ha affermato di rifiutare un’”Italia multietnica”. Una posizione sostenuta dalla Lega Nord e dai rappresentanti dell’ex Alleanza nazionale post-fascista.

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sul suo rifiuto di un’Italia multietnica hanno provocato domenica 10 maggio un dibattito appassionato nella classe politica italiana, con la sinistra che gridava al razzismo e gli alleati più a destra del “Cavaliere” che davano il benvenuto a un “cambiamento rivoluzionario”.
Il governo di centro destra di Berlusconi porta avanti una politica vigorosa contro i clandestini e ha in particolare cominciato a rinviare direttamente in Libia dei candidati all’immigrazione, senza lasciar loro mettere piede sul suolo italiano.
“L’idea della sinistra, è quella di fare un’Italia multietnica. Questa non è la nostra. La nostra, è di accogliere unicamente coloro che rispondono ai criteri di asilo politico”, ha detto il presidente del Consiglio sabato durante una conferenza stampa.

Distogliere l’attenzione

Numerosi deputati dell’opposizione hanno giudicato razziste tali dichiarazioni e hanno stimato che ad ogni modo l’Italia diverrà inevitabilmente multiculturale, che piaccia o no.
“Non sta né a me, né a Berlusconi, né a chicchessia deciderlo. Il XXIesimo secolo sarà quello delle società multietniche”, ha dichiarato Dario Franceschini, leader del Partito democratico, secondo il quale il “Cavaliere” cerca attraverso queste dichiarazioni di distogliere l’attenzione degli elettori dalle sue disavventure coniugali e dalla crisi economica.
“La Francia, la Gran-Bretagna e la Germania hanno ben più immigrati rispetto a noi e stanno lavorando sulla loro integrazione”, ha aggiunto il dirigente di sinistra.

Multiculturalismo

Monsignor Mariano Crociata, segretario della conferenza episcopale italiana, ha affermato che il multiculturalismo è un “valore” già ben accettato nel paese, aggiungendo che il vero problema sarebbe al contrario l’assenza di relazioni interculturali nelle comunità.
Anche Piero Fassino, segretario genrale dei Democratici di sinistra, che aveva difeso sabato la politica di rinvio in Libia dei clandestini, ha stimato che il capo del governo questa volta è andato troppo oltre.
“Si sbaglia, e seriamente”, ha detto al Corriere della Sera. “Accettiamo che l’Italia divenga un paese multietnico, multiculturale e multireligioso, come la Francia e la Germania lo sono già”, ha aggiunto.

Rivoluzione

A destra dello schieramento politico, le dichiarazioni di Berlusconi che sono sulle prime pagine di tutti i giornali, sono state ben accolte.
“È un cambiamento rivoluzionario rispetto al passato”, ha detto Roberto Calderoli, della Lega Nord, che si è augurato che Berlusconi venga nominato membro onorario del suo partito.
“Prima, non eravamo che una manciata a difendere l’identità italiana, ma ora, dopo le dichiarazioni del presidente del Consiglio, siamo in maggioranza”, ha rilanciato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, uscito dall’ex Alleanza nazionale post-fascista.

Fonte: tempsreel.nouvelobs.com

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