Italia fuori dal G8
lastampa.it - L’Italia fuori dal G8, dentro la Spagna. È quanto ipotizza oggi il quotidiano britannico The Guardian. In un articolo intitolato «All’interno del G8 crescono le voci di un’espulsione dell’Italia, perchè i piani del summit sono caduti nel caos», il giornale prevede un futuro vertice senza l’Italia, «sostituita dalla Spagna che ha un più alto reddito pro capite» e riporta alcune affermazioni di alti funzionari occidentali, secondo i quali «il G8 è un club, con la sua quota partecipativa da pagare. L’Italia non lo sta facendo».
Secondo la fonte citata «gli italiani - nell’organizzazione del summit - sono stati terribili. Non ci sono nè metodi, nè programmi». Il giornale scrive che, negli ultimi giorni, in assenza di iniziative concrete in agenda, gli Usa hanno preso il controllo della situazione, organizzando una «teleconferenza tra gli sherpa, in un ultimo disperato tentativo di inserire degli obiettivi nel summit». Un analista della New York University, Richard Gowan, citato dal giornale, critica duramente la presidenza di Silvio Berlusconi: «Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è propagandare un’ agenda molto sintetica per nascondere il fatto che non hanno realmente un’agenda». Nelle ultime settimane che hanno preceduto il vertice, l’assenza di qualsiasi sostanziale iniziativa nell’agenda ha indotto gli Stati uniti a prendere il controllo della situazione. È stata Washington - scrive il Guardian - ad organizzare gli «sherpa calls», gli incontri fra esperti, un tentativo estremo di dare qualche finalità al G8. «Non ha precedenti il fatto un paese diverso da quello ospite ad organizzare gli sherpa calls, è una sorta di opzione nucleare», spiega un alto rappresentante di uno stato membro del G8. «Gli italiani sono stati spaventosi. Non vi è stato alcun progresso, né pianificazione».
L’insoddisfazione dietro le quinte è diventata talmente forte da spingere addirittura taluni stati ad evocare l’ipotesi che l’Italia possa essere espulsa dal G8. Una delle alternative che aleggia fra le capitali europee è che la Spagna, con un pil procapite superiore a quello italiano e con una quota maggiore del pil destinata agli aiuti allo sviluppo, possa prendere il suo posto. Il ministero degli Esteri italiano - precisa il Guardian - non ha voluto rispondere alla richiesta di commentare queste critiche. «I preparativi italiani del summit sono stati caotici dall’inizio alla fine», commenta Richard Gowan, del Centro per la Cooperazione internazionale della New York University. «Gli italiani dicevano fin dallo scorso gennaio che non avevano alcuna visione complessiva del summit e che se l’amministrazione Obama avesse avuto qualche suggerimento, avrebbero volentieri preso istruzioni dagli americani».
Il G8 «è una buffonata colossale», aggiunge Gowan, «siccome gli italiani non avevano alcun contenuto da proporre, hanno deciso che la cosa migliore da fare era allargare l’agenda il più possibile tanto da oscurare il fatto che l’agenda non ci fosse proprio». Anche la lista degli invitati - una quarantina i capi di stato e di governo ospiti all’Aquila - sarebbe stata allungata dal governo Berlusconi apposta per nascondere l’assenza di sostanza del vertice. Immediata la replica di Frattini: «Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo».
Secondo la fonte citata «gli italiani - nell’organizzazione del summit - sono stati terribili. Non ci sono nè metodi, nè programmi». Il giornale scrive che, negli ultimi giorni, in assenza di iniziative concrete in agenda, gli Usa hanno preso il controllo della situazione, organizzando una «teleconferenza tra gli sherpa, in un ultimo disperato tentativo di inserire degli obiettivi nel summit». Un analista della New York University, Richard Gowan, citato dal giornale, critica duramente la presidenza di Silvio Berlusconi: «Gli italiani non hanno idee e hanno deciso che la cosa migliore è propagandare un’ agenda molto sintetica per nascondere il fatto che non hanno realmente un’agenda». Nelle ultime settimane che hanno preceduto il vertice, l’assenza di qualsiasi sostanziale iniziativa nell’agenda ha indotto gli Stati uniti a prendere il controllo della situazione. È stata Washington - scrive il Guardian - ad organizzare gli «sherpa calls», gli incontri fra esperti, un tentativo estremo di dare qualche finalità al G8. «Non ha precedenti il fatto un paese diverso da quello ospite ad organizzare gli sherpa calls, è una sorta di opzione nucleare», spiega un alto rappresentante di uno stato membro del G8. «Gli italiani sono stati spaventosi. Non vi è stato alcun progresso, né pianificazione».
L’insoddisfazione dietro le quinte è diventata talmente forte da spingere addirittura taluni stati ad evocare l’ipotesi che l’Italia possa essere espulsa dal G8. Una delle alternative che aleggia fra le capitali europee è che la Spagna, con un pil procapite superiore a quello italiano e con una quota maggiore del pil destinata agli aiuti allo sviluppo, possa prendere il suo posto. Il ministero degli Esteri italiano - precisa il Guardian - non ha voluto rispondere alla richiesta di commentare queste critiche. «I preparativi italiani del summit sono stati caotici dall’inizio alla fine», commenta Richard Gowan, del Centro per la Cooperazione internazionale della New York University. «Gli italiani dicevano fin dallo scorso gennaio che non avevano alcuna visione complessiva del summit e che se l’amministrazione Obama avesse avuto qualche suggerimento, avrebbero volentieri preso istruzioni dagli americani».
Il G8 «è una buffonata colossale», aggiunge Gowan, «siccome gli italiani non avevano alcun contenuto da proporre, hanno deciso che la cosa migliore da fare era allargare l’agenda il più possibile tanto da oscurare il fatto che l’agenda non ci fosse proprio». Anche la lista degli invitati - una quarantina i capi di stato e di governo ospiti all’Aquila - sarebbe stata allungata dal governo Berlusconi apposta per nascondere l’assenza di sostanza del vertice. Immediata la replica di Frattini: «Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo».
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