martedì 14 luglio 2009

Grillo si iscrive al PD e scoppia la polemica

Pd, Beppe Grillo si candida alle primarie "Offro un'alternativa al nulla"

E' "una cosa serissima. Mi iscrivo al partito e raccoglierò tutte le 2000 firme". Altro che boutade da comico. Beppe Grillo prima lo annuncia sul suo blog. E poi lo conferma: la decisione di candidarsi alle primarie del Partito democratico non è affatto una provocazione. Ma una scelta politica ben precisa. Vuole essere il quarto candidato dopo Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino: "Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al nulla", scrive Grillo sul suo blog. Tutto il Pd gli chiude la porta. Fassino: "Non è una cosa seria". Laconico Marino: "E' una buona notizia, abbiamo un tesserato in più".


"Dopo Berlinguer il vuoto". L'annuncio è stato diffuso da alcuni suoi sostenitori anche su Facebook e sta raccogliendo già adesioni e commenti. "Il 25 ottobre ci saranno le primarie del 'Pdmenoelle'. Voterà - scrive tra le altre cose Grillo - ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il vuoto. Un vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano".

Il programma. Sul suo sito Grillo parla anche del programma. "Sarà quello dei Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di 'Parlamento Pulito' e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi".

"Temi troppo duri - conclude Grillo sul suo blog - per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del 'PDmenoelle' che vorrebbero avere un 'PDcinquestelle'. Con questo apparato non hanno alcuna speranza. Il 'PDmenoelle' è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!".

Le reazioni. L'area organizzazione del Pd rilascia un comunicato "tecnico", specificando che il candidato deve essere iscritto al partito. Dalla Festa del Pd di Roma è duro Piero Fassino: "Grillo non è iscritto al Pd e lo ha attaccato di continuo. La sua candidatura è un boutade un po' provocatoria e non c'è alcuna ragione per considerarla una cosa seria. Bisogna vedere se noi accettiamo la sua iscrizione al partito e non penso che si possa accettare. Per correre per la segreteria non basta l'iscrizione, perchè qualsiasi associazione al mondo non accetta chi aderisce in modo strumentale ma ritiene che ogni adesione debba essere vera e sincera ai valori e allo finalità del Partito. Per me la cosa finisce qua". Mario Adinolfi, in corsa alle primarie anche questa volta, dichiara: "Ben venga Grillo, se fa politica. I burocrati non impediscano la sua candidatura".


Grillo al Pd: "Io vado avanti"

"Mi restituiscono i 16 euro? Beh, almeno quelli...". Beppe Grillo risponde divertito al no ufficiale del Pd alla sua iscrizione. Il comico fa capire che non desisterà dalla sua operazione-Pd. "Con quale motivazione mi rifiutano? Io la tessera ce l'ho già, l'ho fatta on line". "Noi l'abbiamo letto lo Statuto, prendiamo atto che il Pd è un partito democratico... Prendiamo atto che noi siamo cattivi. Ma andremo avanti lo stesso, faremo qualcosa di diverso".

1 commento:

storico sgrz ha detto...

Se il Pd fosse veramente democratico non impedirebbe a Grllo di candidarsi. La verità è che si ha una paura fottuta di mettere alla prova i progetti dei leader in un vero scontro e con primarie vere

La candidatura di Beppe Grillo alla segreteria terrorizza gli oligarchi del partito Democratico